Critica

Critica di Sicilypresent.it

Osservando già con una visione d’insieme la raccolta proposta dall’autore, si ha subito una sensazione di freschezza, di leggerezza e di solarità che appaga i sensi che rimangono avvolti dalla bellezza dei soggetti ritratti. Oggetto d’ispirazione assoluta è la bellezza e la Sicilia quindi, con le sue tradizioni mediterranee e i suoi paesaggi, inconfondibili cartoline impresse nella nostra mente, in tutta la loro bellezza artistica ed architettonica.

Il blu, il celeste e l’azzurro, non a caso, sono i colori predominanti un po’ ovunque, proprio a sottolineare con eterea forza, la suprema presenza del mare e del cielo, che dominano ogni scenario del nostro territorio. Certo la nostra isola è terra carica di misteri, di contraddizioni e di storture ma per migliorarla abbiamo una cogente necessità di pensare al bene ed al bello dei suoi tesori umani e naturali.

Ed ecco che nelle tele di Lo Iacono, artista che ha ricevuto molti premi per le sue opere, appaiono i simboli delle nostre mitologiche origini, sotto forma di statuarie divinità, foglie di agave, barche ormeggiate in porti sereni, giardini fioriti cinti da antiche mura, nobili residenze principesche e, non ultimi, elementi che richiamano la donna e la bellezza femminile, che in qualche tela esposta, dà un insostituibile contributo all’immortalità ed alla bellezza stessa dell’arte.

– Estratto da Sicilypresent.it

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Critica di Francesca Mezzatesta

«Era il più bravo di tutti», ricorda una sua compagna di scuola, <strong>Francesca Mezzatesta, </strong>oggi critica d’arte, anche lei appassionata del suo lavoro da vivere con sentimento e non per illudere i tanti che oggi credono di avere chissà quale talento. Logico, normale che la vecchia compagna di scuola abbia scritto la presentazione della mostra di Filippo Lo Iacono.
Francesca Mezzatesta, storica dell’arte e critico, legge i quadri del suo vecchio compagno di scuola rintracciando intimistiche visioni delle «atmosfere scenografiche paesaggistiche, architettoniche e storico monumentali». Potrebbe sembrare un complimento a un vecchio compagno di Liceo. In realtà, guardando i dipinti di Filippo Lo Iacono si rimane colpiti dai paesaggi molto siciliani,come il Chiostro di Sant’Agostino, i tetti delle case che è possibile vedere in certi paesi della nostra Isola, le barche in mare i tirate in secco che sono sparse qua e là in tutta la Sicilia.
«Paesi sinceri che avvolgono di quiete atemporale, che proiettano nella dimensione di luoghi nella nostra terra», scrive ancora Francesca Mezzatesta. «Opere che catturano e coinvolgono tutti i sensi e non solo la vista». E qui tornano «i profumi della salsedine», ma anche i fiori e gli «azzurri cangianti» del mare siciliano.
Oggi Filippo Lo Iacono è riuscito a mettere da parte tutti i pensieri e le cose che gli hanno sempre impedito di dedicarsi solo alla pittura. Oggi dipinge e basta.

Estratto Da Meridio News.

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Critica di B S Aliberti Borromeo

Il panorama dell’arte italiano si arricchisce di una presenza importante, rimasta fino ad oggi quasi sconosciuta, con la figura di Filippo lo Iacono, pittore palermitano, che con audacia e maestria, ha dato vita a numerose opere caratterizzate da scelte meditate e personalissime.

Animato dalla curiosità intellettiva, dalla passione per l’arte, dal catarsi davanti alla bellezza della natura, l’autore riesce a cogliere l’attimo irripetibile degli avvenimenti, delle sfumature dei colori e delle emozioni e trasportarle su tela, trasmettendo al pubblico sensazioni visive di luoghi e paesaggi unici.
La pittura di Lo Iacono appare improntata sul lirismo dei chiaroscuri, sentiti come espressione di un raccoglimento meditativo che si mantiene a livelli elevati senza mai scadere di tono, e, a sua volta, percorsa dallo stesso senso atmosferico, impalpabilmente luminoso. I colori sono a volte chiari e decisi, a volte indefiniti e indefinibili: i bianchi appaiono sporchi e gessosi e gli impasti sono formati dall’accostamento di brevi decise pennellate di tono diverso e da un uso della velatura.

Il frazionarsi della forma in vibrazione luminosa può apparire, a prima vista, simile a quello degli impressionisti, ma, in questi dipinti traspare il “verismo della visione”, in quanto l’autore si pone attento allo spettacolo naturale estasiato dalla bellezza degli scorci della sua terra amata.

L’arte di Lo Iacono riflette l’epoca nostra, quel che succede moralmente nella vita, scoprendo che la bellezza della natura è la sola cosa che può dare la serenità, la speranza e la forza per i dissidi che affliggono la vita dell’uomo.

Insignito da numerosi riconoscimenti, l’artista siciliano si pone all’attenzione della critica non solo per i soggetti trattati ma per la ponderata attenzione alla luce e al colore delle opere, mai introdotte in senso teorico e astratto ma solo frutto di intuizione emotiva di ciò che lo spettacolo naturale offre all’occhio che sa osservarlo.

Dall’articolo di Sud Online di

B S Aliberti Borromeo

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